Da Sèbastien Jarrousse a Francesco Caligiuri: sax dalle Alpi alle Piramidi Corriere del Sud by Amedeo Furfaro

Per "toccare con mano", sia detto metaforicamente, il tipo di musica contenuta nell'album "Attraction" del Sébastien Jarrousse Quartet plus Guests (A.Ma) potrebbe bastare l'ascolto della composizione d'apertura, "Bonhomme de Chemin ", rapido avvio in cui il sassofonista francese illustra la gamma dei propri prodotti: "attrattività" lirica e qui, come nel brano che da il titolo al disco, la voce di Ellinoa semina tracce sparse; strutture armoniche non consuete e ne sono esempi lampanti il piano di Pierre Alain Goualch in "Réflection", supportato dal contrabbasso dell'italo-francese Mauro Gargano"; lucido mood d'insieme grazie a patterns ricoperti da pregiati materiali sonori trattati dal soprano del leader di formazione in "Mistery", ciò mentre altri fiati distendono il suono sulla pertinente base ritmica della batteria di Antoine Banville. La line up, in cui si annoverano il trombonista Sébastien Lado e il "nostro" Gaetano Partipilo all'alto, per come la si sente in "Widows Bar", rafforza notevolmente l'onda melodico-percussivo-improvvisativa creata dall'ensemble italo-transalpino. E se "Choral at Ten" fa per contro pensare a certe atmosfere intime di ballad alla Julius Hemphill il compact vien chiuso lodevolmente da "Kirk's Land" (Roland?), "Le Grand Secret" e "Ballade Pour Daphné" quale ulteriore prova d'autore per un jazzista come Jarrousse che conferma quanto di buono già visto in precedenza in "New Frequency" in Tentet per la stessa label pugliese.