Francesca Sortino "Be Free" I NOSTRI CD. In primo piano il sound atipico del jazz da Gerlando Gatto | 12/Lug/2017

Francesca Sortino " Be Free"

I NOSTRI CD. In primo piano il sound atipico del jazz da Gerlando Gatto | 12/Lug/2017

 

Vocalist di sicuro spessore, Francesca Sortino è artista che mal sopporta le etichette, i recinti entro cui circoscrivere il proprio stile. Di qui la voglia di incidere un album assolutamente fuori dagli schemi avendo tra l’altro la possibilità di collaborare con qualcuno che le è molto vicino, vale a dire il figlio Diego Lombardo che si è occupato, con intelligenza e creatività, della produzione. Detto, fatto! Ed ecco questo “Be Free” che non esiterei definire uno degli album più sorprendenti e ben riusciti di questo 2017. Come si evince facilmente dal titolo, incasellare l’album è praticamente impossibile ché dentro ci si ritrova un po’ di tutto, dall’hip-hop all’elettronica, al jazz (in alcuni momenti richiama – non so fino a che punto consapevolmente – il Freddie Hubbard di “First Light”), il tutto impreziosito da arrangiamenti che sottolineano la grande dote musicale e il gusto assai personale del già citato Diego Lombardo. Così la ritmica è incalzante, trascinante a disegnare un quadro sonoro che, se non se ne conoscesse gli autori, potrebbe benissimo essere scambiata per musica black a tutti gli effetti. La voce della Sortino, mai scontata, graffiante, sicura, si inserisce alla perfezione nel calderone di suoni creato dagli accompagnatori tra cui alcune figure ben conosciute nel mondo del jazz quali Roberto Rossi, Pietro Lussu, Roberto Bonisolo e Alberto Parmegiani. Infine due parole sul repertorio; dei tredici brani eseguiti ben dieci sono originali mentre tre sono perle del songbook jazzistico: “Little Sunflower” musica di Freddie Hubbard e liriche di Al Jarreau, “La nevada” musica di Gil Evans e liriche di Cristiano Prunas e “Resolution” di John Coltrane con parole di Kurt Elling.